A Cannes, nel cuore dell'industria cinematografica

Incontri, lavoro di rete, presentazioni e soprattutto l’industria cinematografica elvetica nel suo insieme sotto i riflettori internazionali. Il Marché du Film di Cannes, dove quest’anno la Svizzera è stata Paese d’onore dal 14 al 22 maggio, ha rappresentato un’opportunità straordinaria.

La presenza centrale della Svizzera al più grande evento dedicato ai professionisti del settore è stata organizzata dall’agenzia di promozione Swiss Films in collaborazione con l’Ufficio federale della cultura e la Società svizzera di radiotelevisione (SSR SRG). La filiera audiovisiva elvetica ha colto compatta questa occasione ed è stata rappresentata a Cannes da più di 300 addetti ai lavori e dall’autorità politica con la presenza della Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider.

Nell’“ecosistema” del cinema svizzero le Film Commission nazionali giocano un ruolo sempre più rilevante e sempre più riconosciuto, lavorando per facilitare e attrarre produzioni sul proprio territorio di riferimento, per mettere quest’ultimo in risalto e per consolidare così facendo l’industria cinematografica elvetica in generale. Per la Ticino Film Commission è stato naturale unire le proprie forze a Cannes con la Valais Film Commission – che al Festival ha accompagnato al anche la prima mondiale del film Sauvages di Claude Barras – e con la Film Commission Zurich. In un mercato internazionale vasto e complesso presentarsi come un solo Paese con molte sfaccettature si è rivelato incisivo.

Due panel in particolare sono stati al centro degli impegni delle Film Commission elvetiche, il primo Film Commissions, Beyond Locations organizzato insieme a EUFCN (European Film Commission Network), il secondo Dispelling Locations Stereotypes: Switzerland all’interno dell’AFCI’s Global Network Summit promosso dall’Association of Film Commissioners International. Si è trattato di momenti rivolti alle co-produzioni internazionali e dedicati alla presentazione dei metodi di finanziamento possibili nel nostro Paese, del ruolo delle Film Commission e della ricchezza di location che la Svizzera possiede, una ricchezza che si estende anche oltre le celeberrime location che hanno reso famose le nostre regioni.

Fra i numerosi spunti, i panel sono stati occasione per ascoltare testimonianze dirette di chi, dall’estero, sceglie di co-produrre film in Svizzera.  In tal senso, “La competenza delle Film Commission è essenziale”, ha dichiarato il produttore italiano Carlo Cresto Dina di Tempesta Film, società che ha trovato nella nostra regione location per diversi suoi film, ultimo in ordine di tempo Gloria! di Margherita Vicario, co-prodotto con l’elvetica Tellfilm e in concorso all’ultima edizione della Berlinale. “Con il Ticino abbiamo un lungo rapporto”, ha sottolineato Cresto-Dina, “per la competenza che vi troviamo.”

Nel fitto calendario di incontri tenutisi al Marché, le Film Commission hanno svolto il loro ruolo di trait d’union tra stakeholder e produttori in vista della realizzazione di film futuri.  E anche i produttori ticinesi hanno avuto modo di mettere in risalto i propri progetti. Olga Lamontanara di Cinédokké è stata fra i protagonisti della Producers Network Breakfast, Michela Pini fra gli ospiti del panel organizzato dalla AFCI.

Non solo: la presenza ticinese al Marché è passata anche attraverso altri canali. Ad esempio, dalle pagine dei libri di Luca Brunoni (Silenzi), Carlo Silini (Il ladro di ragazze) e Olimpia de Girolamo (Tutto ciò che siamo stati) pubblicati da Capelli Editore, che hanno trovato spazio in diversi appuntamenti di “Shoot the Book!” la sezione dedicata a mettere in contatto editori e produttori potenzialmente interessati a trasporre sullo schermo opere letterarie. Oppure ancora attraverso le specialità della rinomata pasticceria locarnese Marnin fra i food partner ufficiali della delegazione svizzera a Cannes.

Giorni pieni di impegni, giorni indaffarati, giorni produttivi quelli appena conclusi. Giorni in cui i professionisti che hanno rappresentato la Svizzera hanno contribuito a mettere il nostro Paese al centro dell’attenzione dell’industria cinematografica mondiale.