Nord Italia 1943: due soldati alleati in fuga accompagnano dei rifugiati nel loro pericoloso viaggio attraverso le montagne per raggiungere la Svizzera.
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Italia settentrionale, 1943. Le truppe americane e britanniche avanzano. Badoglio governa al posto del deposto Mussolini. I tedeschi prendono il comando nel nord Italia. Il tenente britannico Halliday e il sergente americano Braddock fuggono da un trasporto di prigionieri. Un sacerdote e simpatizzante dei partigiani nasconde i due rifugiati insieme ad un altro fuggitivo, il maggiore inglese Telford. Altri venti rifugiati sono alloggiati nella locanda locale. Sono ebrei, vengono da tutto il mondo e sperano di ottenere asilo nella Svizzera neutrale. Il pericoloso passaggio sulle montagne innevate è l'ultima possibilità per il gruppo di sfuggire ai nazisti. La strada che porta in Svizzera è ripida, insidiosa e costellata di nemici.
Girato in piena guerra e piuttosto in opposizione rispetto alla posizione del governo elvetico nei confronti dei rifugiati, in particolar modo gli ebrei, Die Letzte Chance è magari uno dei pochi film svizzero tedeschi che, durante quell’epoca, danno del Ticino un’immagine poco turistica e più veritiera. Questo, benché di Ticino non si parli. Infatti, il Ticino è usato come scenografia per rappresentare l’Italia del Nord che, come si vede nel film, fa direttamente da frontiera con le Alpi e la Svizzera tedesca. L’immagine che il film dà di questi paesaggi di laghi e montagne è molto suggestiva.
Frédéric Maire, direttore Cinémathèque suisse