Luoghi sacri
Alessandra Gavin-Müller
I luoghi sacri sono luoghi dell'anima, di conforto nei riti comuni, dalla nascita alla morte, nel lutto e nella gioia, luogo della comunità, delle visioni, quando gli affreschi parlavano a persone spesso analfabete.
Qui ha trovato rifugio il desiderio di pregare, confessare, godere del suono dell'organo o della vibrazione degli affreschi, accolti da Beato Angelo Porro, dei Servitori di Maria e dalla Madonna Dolorosa, col cuore trafitto dai Sette Dolori. Bellezza e stupore consolano anche nel Chiostro e Museo d'Arte, che da sempre esplora il Sacro e il Profano.
San Bernardo è un eremo che si erige in cima al bosco, e appare come un'elevazione. Potremmo essere veramente al di sopra dell'agitazione del mondo, che si può guardare ad un'adeguata distanza. La vibrazione di un riflesso nella fontana istilla però il dubbio, che la leggenda delle ninfee che appaiono nelle cascatelle sottostanti, sia vera.
Come si arriva ad un luogo sacro, ha un suo significato. Qui si cammina in un bosco fitto, giochi di luce fra sole o pioggia e foglie, poi un ciottolato di cappelle votive, e in fondo quello che sembra un muro modesto, poi si scopre una chiesa barocca, che vibra di luce al suo interno. E si direbbe una favola di La Fontaine ed un invito alla generosità.
Chiesa della Madonna d'Ongero, Carona (Lugano)
Il fascino del convento è che si immaginano le celle ma si vede il movimento. Si muovevano le Agostiniane, ora i giovani, gli abitanti. Un luogo per stare insieme. Sembra esserci un sali e scendi, un via e vai di nascondigli e scappatoie, ideale per un gioco o dei rituali ben ritmati. Poi un attimo sospeso, il sole che filtra sul viso.
I luoghi sacri sono luoghi dell'anima, di conforto nei riti comuni, dalla nascita alla morte, nel lutto e nella gioia, luogo della comunità, delle visioni, quando gli affreschi parlavano a persone spesso analfabete. San Carlo emana una potenza che accoglie, oggi come ieri, in duecento o sola, la persona nella comunità degli umani.
Maestoso e splendente, di devozione e bellezza, si immagina il Santuario vibrante di vita in tutti i suoi spazi, con frati, pellegrini e pellegrine che salgono l'impegnativa Via Crucis portati dalla fede al Sacro Monte, dove arte e scritti aprono lo sguardo sulla vastità del mondo.
Quando si sale a piedi la si scopre come una fortezza, che poi si allunga. Si entra, protetti da venti ed intemperie e dai rumori del mondo. Poi nel cuore della chiesa, quando il movimento si fa circolare, ci si immerge in una modulazione di luce, guidata dalla natura circostante. E siamo di nuovo connessi, organicamente.
È la più vicina al confine, la si vede anche dal treno e ci si può aggrappare, se in cerca di speranza. È una chiesa che accoglie tutti, li protegge, e la sua bellezza, incastrata fra una banca e il municipio, sembra esprimere con forza la sacralità di ogni essere umano, a prescindere da dove venga.
Chiesa di San Vitale, Chiasso
Come si arriva ad un luogo sacro, ha un suo significato.
Alessandra Gavin-Müller è regista. Ha studiato Storia dell'Arte a Ginevra e si è diplomata alla London International Film School (LFS). Dal 2005 vive di nuovo in Ticino, dove è cresciuta.