Quattro produttori si sono uniti per produrre 12 mediometraggi di 26 minuti ciascuno, di 12 registi, sotto un titolo generico: il film del cinema svizzero, un'iniziativa di Freddy Buache in seguito alla pubblicazione del libro di Hervé Dumont, Histoire du cinéma suisse, e in occasione del 700° anniversario della Confederazione.
Metropolis Film
Gli svizzero-italiani del cantone Ticino sono una minoranza nella popolazione svizzera. Nella storia del cinema svizzero, non hanno praticamente alcun ruolo. Questo rende ancora più interessante la raccolta di frammenti sulla popolazione ticinese in Noi e gli altri. I registi del nord sono stati spesso felici di utilizzare il paesaggio ticinese con la sua aria esotica come location per i lungometraggi. Questi film si concentrano così tanto sul folklore e sul turismo che i risultati sono stati una visione molto distorta della regione. I ticinesi stessi hanno fatto poco bene a questo danno. Un film su una zona nota ma sconosciuta, che include frammenti del lavoro di Jacques Feyder e Leni Riefenstahl.
Malgrado il cinema sia apparso in Svizzera già nel 1896, la sua storia non è stata molto raccontata, senonchè attraverso vari volumi di un enciclopedia svillupata dalla Cinémathèque suisse e l’Università di Losanna e vari libri dedicati soprattutto al nuovo cinema svizzero dagli anni ‘60 in poi. Per questa ragione, all’occasione del 700esimo anniversario della Confederazione svizzera nel 1991, la Cinémathèque suisse e il suo direttore dell’epoca, il «mitico» Freddy Buache, decidone di produrre con Theres Scherer e Miguel Stucky una serie di documentari di circa mezz’ora ognuno sul cinema svizzero, utilizzando come materiale per la loro realizzazione gli archivi dell’istituzione. Ogni cortomettraggio di questo Film del cinema svizzero è diretto da noti cineasti svizzeri tra i quali Jean-François Amiguet, Jürg Hassler, Thomas Koerfer, Markus Imhoof, Fredi M. Murer, Daniel Schmid, Jacqueline Veuve e Michel Soutter. Per il Ticino, nientemeno che Renato Berta, Augusta Riva-Forni e Federico Jolli allestiscono l’episodio Noi e gli altri, Il cinema in Ticino 1932-1949, che costituisce lo sguardo critico su questo Ticino usato dal cinema come cartolina postale. Il cortometraggio ovviamente ricorda poi il ruolo essenziale di Francis Borghi in questa storia cinematografica. Grazie alla Cinémathèque Suisse e alla copia della RSI Radiotelevisione svizzera è possibile qui vedere il film in versione integrale.
Frédéric Maire, direttore della Cinémathèque suisse