È la storia di due amanti e del loro amore impossibile.
Locarno Films
È la storia di due innamorati, di un amore impossibile. Marco Sandri, esteta e musicista, incontra Claudie a Parigi, si innamorano. Lei da un precedente legame ha un figlio, che si ammala e muore. Persuasa di aver sacrificato il figlio alla passione, Claudie interrompe la relazione, Marco fugge senza meta, lo ritroviamo in un’osteria ticinese, dove Plix, l’ubriacone del paese ma persona sensibile, lo consola, lo invita ad una festa di pescatori e lo aiuta a superare l’impasse amorosa senza tragedie, con il riso e il sogno.
Nato a Locarno nel 1916, Franco Borghi, dopo gli studi in lettere ed economia a Lugano e Milano, a vent’anni va a Parigi, non prima di aver fondato a Lugano il Teatro della poesia. A Parigi decide di cambiare il nome in Francis, alla francese (antifascista e liberale convinto, rifiutava di condividere il nome con il dittatore spagnolo). Negli anni dal 1936 al ’38, ha «modo di studiare e conoscere a fondo quel mondo cinematografico», ed incontra registi come lo Svizzero Jean Choux, Abel Gance o Marcel L’Herbier o Jeff Musso, che gli acquista una sceneggiatura, La vache sacrée. Lo stesso Musso accetta di finanziare il suo esordio alla regia, con la sua compagnia la Derby Films. A Parigi, Borghi inizia a coltivare l’idea di dar vita ad un’industria cinematografica ticinese, «visto che i progetti presentati in quegli anni da stranieri non avevano avuto un seguito», scrive. E quindi torna in patria con il progetto di girarci Eve, apre la casa di produzione Locarno Films che produrrà il film, ci recita come attore accanto a Claudie Farges e André Mondini, esercente locale, che sarà uno dei fondatori del futuro Festival di Locarno. È la storia di due innamorati, di un amore impossibile, una sorta di poema cinematografico con sfumature simboliste e surrealiste. Ma malgrado un accoglienza piuttosto positiva da parte della stampa, il film non trova il suo pubblico, e non aiuta una forma di boicottaggio in Svizzera tedesca, dove questo «Eve ticinese, simbolista e surrealista, non piace a quanti tengono al nazionalismo puro e duro» (Hervé Dumont). Malgrado tanti progetti, la Locarno Films non sopravvive a lungo… E Francis Borghi, dopo un ultimo tentativo di cinema, si gira verso la radio dove diventerà un autore di radiodrammi rinomati cosicchè dello sceneggiato televisivo La röda la gira diretto da Vittorio Barino. Borghi muore a Cureglia nell’ottobre 2005. Sfortunatamente il negativo originale del film Eve è andato perduto e non esiste nessuna copia reperibile del film. Rimane solo il trailer originale del lungometraggio per darne una piccola idea.
Frédéric Maire, directeur de la Cinémathèque suisse