Le terre del ceneri
Olmo Cerri
Le terre del Ceneri: storie da leggere sul territorio.
Mi interessano particolarmente quei luoghi che sono in grado di raccontare delle storie. Il Monte Ceneri è uno di questi e ha un grande potenziale cinematografico: per anni donne e uomini lo hanno valicato, disseminando indizi, segni, accenni di narrazione.
Questo territorio di transito è stato valorizzato tramite la realizzazione di un percorso storico e naturalistico che mette in relazione diversi punti di interesse intitolato “La via del Ceneri / Le terre del Ceneri”. Parte dalla piana di Magadino, che con i suoi ampi spazi, è uno dei territori più “western” del nostro cantone.
Il transito sul Monte Ceneri, per secoli, è stato considerato pericoloso: bande di malviventi (spalleggiati dalle popolazioni locali) assalivano i viaggiatori. I nomi citati negli atti dei processi sono evocativi: Barbanera, Il Carbonaio, Tagliabraghe.
Mi immagino dei volti intensi, come quelli scelti da Vittorio De Seta nel suo Banditi a Orgosolo.
Oggi il Ceneri rimane ancora un percorso di transito importante a livello europeo. Con il fascino discreto del cemento armato, gli arditi manufatti necessari a garantire il transito di centinaia di migliaia di veicoli, segnano in maniera indelebile il territorio. Cosa potrebbe accadere sotto uno di questi cavalcavia?
Camminare fra i giganteschi piloni di cemento armato toglie il fiato, quasi come quando si varca il portone di una cattedrale gotica.
Olmo Cerri, 1984, vivo a Lugano. Mi interessano i temi storici e sociali che racconto tramite documentari e progetti audio.
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